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Interprestazione del modellista Maestro del Lavoro Stelio Parmiggiani con la collaborazione di Umberto Sberveglieri. 

Le prime fondamenta della Rocca vennero poste probabilmente nella seconda metà del 1300 per volontà di Guido Gonzaga, figlio di Feltrino fondatore della dinastia dei Gonzaga di Novellara. Nel 1452 la struttura venne assediata e danneggiata dalle truppe correggesi per poi essere conclusa nel 1464. In questa fase la Rocca si presentava come nel modellino: una struttura alta circa 10 metri di un solo piano, circondata da mura e fossato riempito di acqua.

Nei primi anni del 1500 iniziarono i lavori per trasformare la Rocca da fortezza difensiva a ricca sede della corte rinascimentale. Queste trasformazioni vennero condotte da Costanza da Correggio, vedova di Alessandro Gonzaga, che nel 1552 fa erigere il secondo piano con loggiato e portico sottostante.

Nel 1670 Alfonso II fa innalzare la torre di ingresso della Rocca, detta “Campanone”, che ospita al suo interno quattro celle destinate alla carcerazione e fa eseguire diversi lavori per la risitemazione degli appartamenti al secondo piano del lato nord dell’edificio.

Nella prima meta del 1700 con la morte di Filippo Alfonso Gonzaga, ultimo erede maschio della dinastia, e la riassegnazione del feudo al Duca di Modena la Rocca inizia un periodo di declino e devastazioni. Alcune opere e camini vennero portati a Modena al Palazzo Ducale assieme agli affreschi distaccati della volta del camerino di Alfonso dipinti da Lelio Orsi.